sabato 1 marzo 2008

Scuola per domani

Non dimenticate la scuola
Sto pensando che il fervore della campagna elettorale è alla ricerca di promesse da fare, di speranze da solleticare, di lusinghe con cui allettare i recalcitranti potenziali elettori.
Prima che tutto questo fervore creativo-vulcanico si spenga verrebbe voglia di dare suggerimenti e consigli. Anzi molti sollecitano a farlo. Ma rimane sempre l'ombra del dubbio; le richieste serviranno solo a creare nuovi slogan?
Purtroppo questo è possibile.
Nel frattempo rileviamo che la promessa di un tono rispettoso tra i contendenti sembra attuarsi attraverso la scelta del tono malignetto-acidino che di rispettoso non ha nulla, ma di salottiero-chicchettoso invece ha assai... assai.
E mi sorprendo a pensare che invece preferirei un bel diverbio dai toni accesi, ma dai contenuti belli polposi e sostanziosi, magari su argomenti che investono il futuro del paese.
Quindi mi chiedo... ma sulla SCUOLA? nessuno dice praticamente nulla? Insieme all'Economia, alla Sanità e poche altre cose la Scuola non è forse praticamente la nostra carta di identità? Non è quella in cui la nostra tradizione storico-culturale ha radici assolutamente autoctone, prestigiose, irripetibili?
Allora diciamone qualcosa. Ma subito; prima che si ricomponga la normale quotidianietà delle sedute parlamentari ad aula vuota, prima delle elezioni. Altrimenti continueremo solo a parlare del debito in matematica, dei temi della maturità, dell'obbligo-non obbigo di religione, del voto di condotta, del bullismo a macchia di leopardo e... del caro libri.