lunedì 28 aprile 2008

Allarme ALCOLICI tra i giovanissimi


La diffusione dell’alcolismo tra i ragazzi e le ragazze è allarmante. Quando ne parlavo in classe mi rispondevano : è normale, si esce con gli amici e fa parte del divertimento.
Durante le gite scolastiche, sia in Italia sia all’estero, la prima cosa che facevano le ragazze (spesso più disinvolte dei maschi nella caccia al supermercato più vicino all’albergo) era infilarsi nel negozio per fare scorta di birra e superalcolici. Non è carino andare a controllare studenti in gita nelle loro camere, ma le famiglie ci considerano responsabili in toto di quello che accade, e siccome si rischia anche il coma etilico, è a volte necessario fare parti antipatiche. E non parlo in linea teorica. In un dopocena di un viaggio a Venezia, con ragazzi di 15 e 16 anni, ho “sequestrato” in una camera dove si erano radunati una decina di bottiglie di vodka e altri liquori dolci e secchi. Ma siccome la direzione dell’albergo ci controllava tutti come malfattori potenziali e nutriva diffidente ostilità per gli studenti, non volendo smascherare i ragazzi e consegnarli alla pubblica riprovazione ho infilato il corpo del reato in un capiente portaombrelli di un corridoio fuori tiro. Forse sono ancora là. A Firenze invece comprarono i boccioni di presunto chianti da 5 litri. Altra performance. (Che stress le “gite”).
Questi sono episodi, comunque indicativi; la situazione gita è comunque eccezionale e non si deve generalizzare. Invece, purtroppo, capita che qualche ragazzo beva anche di mattina ed arrivi a scuola praticamente ubriaco, ma svia le domande dicendo di avere mangiato qualcosa che gli ha fatto male.
L’abuso di alcool è un dato di fatto e i recenti dati dicono che riguarda di più le ragazze dei maschi (Io spero che la differenza sia rapportabile anche al diverso modo di affrontare il problema, forse le ragazze ammettono o si preoccupano di più della salute? Difficile a dirsi)
Ma prima ancora di interrogarsi sui possibili perché, che devono ovviamente essere esaminati, penso che la questione di base riguardi l’indifferenza dei ragazzi al problema.
Tutti loro sanno che l’alcool fa male, anche quelli che ne abusano di frequente e bevono come se fosse un rito sociale a cui non ci si può sottrarre, pena l’esclusione.
E di fronte all’allarme ignorano e minimizzano o comunque non rinunciano.
Perché?


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