Molti insegnanti si lamentano (ahimè siamo una categoria votata alla lamentazione inascoltata) che oggi i ragazzi, con l'uso di Internet se la sbrighino a forza di copia-incolla indiscriminato e senza nemmeno sapere da chi copiano, senza controllare l'attendibilità dei siti. A me sembra, però, che tantissimi comunicatori, "intellettuali" e anche i giornalisti accreditati facciano spesso copia-incolla; lo fanno anche i professori per approntare appunti o dispense (a scuola e altrove) e che la superficialità sia diffusa (ho già fatto l'esempio dei temi di maturità). Lo fanno i blogger assillando il prossimo coi loro link e le citazioni prese a sbafo.
Non si è ancora riusciti a gestire il fenomeno.
Direi che, per quanto riguarda il processo educativo, bisognerebbe ricominciare dalla maieutica anche con i ragazzini; insegnare a raggiungere la conoscenza attraverso il dialogo e l'analisi e a verificare le competenze principalmente tramite colloqui non solo su quanto è stato memorizzato, ma su sviluppi possibili dei dati acquisiti.
E questo richiede tempo e docenti preparati. (Ma i concorsi proprio non si possono reintrodurre? e allora continuiamo con immettere in ruolo per anzianità i precari storici? ) E poi ridurre, fino ad eliminarli, i test scritti (le instupidenti crocette...). Per farla breve, ma seria, questa è una proposta semplice e da cui l'insegnamento potrebbe per guadagnarne in dignità, efficacia e credibilità . Molto più che col grembiule, carino ma inutile.
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